VISTA DA ME
Forse perché una certa passionaccia per battere sui tasti c’è, forse perché ci sono cose che non si cancellano, forse perché aprendo la “ Gazza “ stamattina il trafiletto sulla partita ( per carità colpa nostra che non avevamo la disponibilità ieri di un degno cantore delle imprese dei nostri eroi ) mi ha lasciato un po’ di amaro in bocca, forse infine perché non mi sembra giusto che passi sotto silenzio una partita che credo possa rivelarsi decisiva ai fini di una salvezza che alla fine del girone di andata sembrava irraggiungibile più della mitica Chimera, ecco, forse per tutti questi motivi eccomi qui a raccontare quello che ho visto.
Attaccato alla rete cerco di distinguere qualche faccia nuova di cui mi sfugge il nome, ma soprattutto soffro e gioisco per tutto il primo tempo. Soffro perché il pallino, come la classifica giustifica, è in mano ai nostri avversari, gioisco perché la nostra squadra mi appare solida, quadrata, disposta al sacrificio e con una disposizione in campo semplice, ma efficace.
Riusciamo a destreggiarci bene in area su tutta una serie di traversoni ( per chi non lo sapesse sono i cross di quaranta anni fa ) sui quali le teste del Midu, di Spott e del Biagio riescono ad arrivare prima degli attaccanti avversari. Particolarmente rude il duello fra Spott e il centravanti avversario che si trascinerà così fino al 90°. Ma dai Spott non te la prendere: è alto come una picca e per forza che quando salta il suo gomito atterra sulla tua faccia.
Tiri in porta non se ne vedono. Qualche volta proviamo anche a ripartire in velocità, ma senza molto costrutto.
Verso la fine del tempo qualcosa comincia a cambiare: ci stabiliamo prolungatamente nella metacampo avversaria e la palla pare prendere fiducia tra i nostri piedi con Lele che si propone come fulcro di ogni nostra manovra.
All’inizio del secondo tempo il Leo sostituisce il Lollo sulla fascia sinistra e mi fa piacere rivederlo in campo anche se il ricordo di un antico calcio di rigore non è ancora del tutto sbiadito.
Sicuramente disputiamo un secondo tempo di livello superiore al primo; riconquistiamo più palloni a centrocampo e questo ci permette di presentarci nell’area avversaria con maggior frequenza.
Passiamo in vantaggio però su una leggerezza del portiere avversario che , pressato, cicca il rinvio. Il Bego ha il pregio di crederci e infila la porta da posizione decentrata nonostante il disperato recupero di un difensore.
Gli avversari sono in vena di leggerezze e così restano in dieci quando un loro giocatore, già ammonito, decide di interrompere con la mano un tentativo di sombrero del Lele a centrocampo. Secondo giallo e fuori.
Come capita quasi sempre in dieci gli avversari moltiplicano le forze ed arrivano al pareggio con un colpo di testa dall’interno dell’area piccola. Protestiamo un po’ reclamando il fuorigioco, ma a dire il vero la sensazione è che il passaggio smarcante di testa sia stato effettuato da uno dei nostri.
Potrebbe finire così, ma non c’è due senza tre e gli avversari, in vena di gentilezze di fanno il terzo omaggio. Il numero due avversario sbaglia il rinvio e premia la tenacia di Carlo nostro falso nueve ( nel senso che nove vero non sarà mai ), che si avventa sul pallone entra in area e trafigge il portiere in uscita.
Siamo al 93° e la partita finisce qui.
Segue una esibizione di un altro sport tra compagni su cui sorvoliamo dal momento che non siamo molto esperti di diretti, montanti e ganci.
Complimenti ragazzi , ormai l’obbiettivo è vicino e permettetemelo complimenti anche al vostro nuovo mister. Io sono uno che non crede ai mister che fanno i miracoli e predicano il verbo, ma cinque vittorie, un pareggio e una sola sconfitta dal suo avvento vorranno ben dire qualcosa. Quantomeno serietà, umiltà e competenza. Avanti così!